Oggi vi racconto la storia di Filippo Lora, talento del calcio italiano con cui ho l’onore di lavorare. Lo scorso anno Filippo è stato uno dei protagonisti della promozione in Serie B del Cittadella con 7 reti, di cui una decisiva nella finale dei play off. Quest’anno in Serie B è partito alla grande con 12 presenze di assoluta qualità, ma proprio quando si stava imponendo come uno dei centrocampisti più interessanti della cadetteria, il crociato destro ha fatto crack, stagione finita.
Non è la prima volta; è la terza. Sì, avete capito bene: nel 2013 Filippo (classe 1993, scuola Milan) si ruppe il crociato destro e nel 2014 quello sinistro. Filippo avrebbe tutte le ragioni di maledire il destino, ma il ragazzo ha un carattere straordinario e ha deciso di non maledire nessuno e di triplicare gli sforzi per raggiungere i suoi obiettivi.
Vi racconto la sua storia perché molti ragazzi mi chiedono in privato come fare a superare il trauma psicologico derivante da un grave infortunio e perché Filippo, con la sua testimonianza, è ben contento di aiutare chi vive un momento di difficoltà. Spesso, infatti, il recupero atletico avviene nei tempi previsti ma a livello mentale permangono paure, perplessità e incertezze tali da determinare uno stato d’animo negativo, il principale ostacolo al ritorno alla piena efficienza. E’ lo stato d’animo a determinare l’esito del recupero: se ti percepisci come Calimero, piccolo brutto e sfortunato, il percorso sarà una via crucis. Se invece riesci a percepirti come un gladiatore anche nei momenti più bui, la strada sarà in discesa e dal giorno successivo all’intervento potrà partire il conto alla rovescia per il tuo ritorno al top.
Una domanda importante da porsi durante la convalescenza è questa: come posso utilizzare questi mesi per diventare un giocatore migliore?
Filippo Lora se l’è data e ha trovato le risposte giuste: “Sono praticamente pronto e non mi sono mai sentito così bene. Sono di ottimo umore e pieno di positività. Ho utilizzato questi mesi per migliorare dal punto di vista muscolare, per irrobustirmi, per recuperare tutte le facoltà atletiche e per concentrarmi sull’aspetto psicologico perché sono convinto che sia la mente a fare la differenza. Ogni giorno utilizzo le tecniche dell’allenamento mentale, in particolar modo visualizzazione e dialogo interno, e questo mi aiuta ad avere un atteggiamento costruttivo e a recuperare più velocemente la piena forma”.
Nulla vale più delle parole di Filippo. Non posso fare altro che confermare; il ragazzo è pieno di positività, tutti i test cui si sta sottoponendo danno risultati eccellenti e ha messo su un fisico che sembra una via di mezzo tra Jean Claude Van Damme e un surfista californiano.
Avanti così Filippo, più forte di tutto e di tutti! E che le parole di un professionista del suo calibro siano di aiuto agli sportivi di ogni età e categoria che, dopo un incidente, stanno lavorando duro per tornare a inseguire il loro sogno.