L’imprevisto vincente

220px-Mazola
Il riscatto dopo la panchina
14 settembre 2016
203643912-26b6eaf0-582f-4c10-b6ec-158ed58acb02
Se fossi il mental coach di Balotelli…
4 ottobre 2016
Mostra tutti

L’imprevisto vincente

Juventus,_Roberto_Baggio,_Pallone_d'oro_1993

La costruzione del campione passa da mille difficoltà, errori, infortuni; la strada per il successo è lunga e impervia, ma uno dei segreti più importanti per raggiungere il proprio sogno è quello di imparare a trasformare gli errori e gli incidenti di percorso in opportunità. Pensate al grande Roberto Baggio, pensate a tutte le volte che è caduto e ha saputo rialzarsi.

Così come quando si sbaglia un gol è inutile piangersi addosso ed è invece fondamentale chiedersi come comportarsi la prossima volta in cui ci si troverà nella stessa situazione davanti al portiere, allo stesso modo quando il nostro percorso è interrotto da un infortunio è decisivo riuscire a farne tesoro. Anche da un infortunio, infatti, si possono trarre insegnamenti utili per migliorare. Magari siamo costretti a stare fuori dal campo per qualche tempo, ma questo periodo di inattività possiamo utilizzarlo per fare cose utili: ad esempio usare lo strumento della visualizzazione (tecnica di Pnl di cui ho scritto più volte nei mesi scorsi consistente nell’immaginare se stessi in campo al meglio delle nostre condizioni, immaginarsi cioè con tutti i sensi – udito, vista, tatto olfatto – sul campo da gioco), rivedere video e immagini delle nostre partite cercando di individuare nuove aree di miglioramento, osservare i nostri campioni preferiti ponendosi l’obiettivo di copiarli imitandone i colpi (tecnica del “modeling”).

Questa volta l’esempio più bello ci viene dal tennis, da Juan Martin Del Potro. Lo scorso weekend il campione argentino ha sconfitto il numero due del mondo Murray trascinando la sua Argentina in finale di Coppa Davis. Del Potro ha dimostrato come si possa trasformare una situazione di grande difficoltà in una straordinaria opportunità. Il campione argentino, infatti, ha dovuto modificare profondamente l’esecuzione del suo rovescio dopo gli interventi al polso sinistro cui ha dovuto sottoporsi. Ha moderato le sue proverbiali randellate a due mani centellinandole a vantaggio di un letale “slice” (rovescio tagliato), colpo con cui la palla tocca a terra ma non salta, spesso schizza via e assume una direzione profonda e di difficilissima gestione. Da Del Potro ci arriva una grande lezione: hai perso in potenza perché non hai ancora del tutto recuperato l’efficienza fisica dopo un’operazione? E’ il momento di lavorare sulla tecnica e di migliorare il tuo bagaglio di colpi.

Senza scomodare infortuni e giganti del tennis, vi faccio un altro esempio di come un problema possa essere trasformato in opportunità. Un ragazzo con cui lavoro da qualche tempo e gioca nel settore giovanile di una squadra professionistica, è abituato a giocare esterno offensivo, ma la sua squadra è stata falcidiata dagli infortuni e il mister ha deciso di schierarlo centrale davanti alla difesa. Sulle prime il ragazzo si è lamentato, si è immusonito, temeva di andare incontro a brutte figure e non sopportava di dover rinunciare alle sue scorribande sulla fascia, ma dopo qualche allenamento ha capito che in quella posizione del campo stava imparando cose nuove e mi ha chiamato entusiasta per dirmi: “Sto vedendo il campo in modo diverso, mi sono reso conto che in quella posizione devo tenere la testa alta, giocare a due tocchi, è un altro mondo, niente a che fare con il puntare l’uomo palla al piede. Sono contento, mi sento più completo e sono convinto che quando tornerò al mio ruolo naturale di esterno d’attacco sarò ancora più forte”.

Proprio così, un infortunio o un imprevisto ci costringono a uscire dalla nostra “zona di comfort” e ad abbracciare la strada del cambiamento. E come ormai avrete capito, il cambiamento rappresenta la strada maestra per il miglioramento di sé.

Se vuoi conoscere tutti i segreti dell’allenamento mentale per i calciatori, acquista in libreria o su Amazon “Campioni si diventa” di Marco Cassardo (Cairo Editore)

Marco Cassardo
Marco Cassardo
è scrittore e mental coach dei calciatori. Si è formato in Coaching e Programmazione Neurolinguistca (PNL) conseguendo i titoli di Coach Certificato ICF (International Coach Federation) e Master Practitioner in PNL. Ha scritto il saggio sportivo "Belli e dannati" (Limina, 1998, 2003) e tre romanzi: "Va a finire che nevica" (Cairo 2007), "Mi manca il rosso" (Cairo 2009),"Un uomo allegro" (Miraviglia Editore, 2014). Nel marzo 2016 è uscito il suo libro dedicato all'allenamento mentale dei calciatori: "Campioni si diventa" (Cairo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *