Amo le storie dei ragazzi che vengono su dal nulla e, contro tutto e tutti, riescono a sfondare nel grande calcio dopo anni di anonimato.
Nei mesi scorsi vi ho raccontato di Kevin Lasagna e Nicola Citro. Oggi voglio parlarvi di Riccardo Bocalon, simbolo dell’Alessandria capace di approdare alla semifinale di Coppa Italia.
Bocalon ha 26 anni, è cresciuto nel settore giovanile dell’Inter e ha poi girato 8 club di terza serie. Quest’anno ha già firmato 13 gol e guida l’assalto dei grigi alla Serie B. L’apoteosi martedì scorso con la doppietta che ha steso lo Spezia e ha permesso all’Alessandria di entrare nella storia. I grigi, ora, contenderanno al Milan l’accesso alla finalissima di Coppa Italia. Roba da fantascienza. Ciò che più mi ha colpito è quanto ha dichiarato Bocalon ai giornalisti che gli hanno chiesto se non avesse rimpianti per non avere avuto una chanche con la maglia nerazzurra: “Neanche un po’ – ha risposto Bocalon -. Credo che ognuno sia artefice della propria carriera e io non sono un tipo che pensa a cosa poteva essere e non è stato. Quando ero nella Primavera dell’Inter, la prima squadra dominava in A. Scudetti in serie e Triplete. Io non ho mai fatto neppure un ritiro con i big, quindi non penso al passato ma al percorso che potrò ancora fare”. Capito il modo in cui pensano i giocatori forti mentalmente? Nessun rimpianto e occhi sempre proiettati sul futuro. Hai sbagliato un gol? Pensa a come buttarla dentro la domenica dopo, quando ti ritroverai nella stessa situazione. Due anni fa hai vissuto una stagione tribolata? Avresti potuto esordire in Serie A e non ci sei riuscito perché sul più bello ti sei infortunato? Inutile piangere: chiediti come fare per tornare in rampa di lancio. Nessun alibi, nessun vittimismo, non piagnucolare e non maledire il destino. Come dice Bocalon, ognuno è artefice della propria carriera. Dunque focus sulla partita dopo, a 20 anni come a 30. Solo così può succedere di tutto; solo così, dopo una vita di fango e calcio di provincia, può accadere di ritrovarsi a San Siro con tutta l’Italia che guarda e fa il tifo per te.